Nel 2025 i casi di West Nile virus in Italia superano quelli del 2024. Bassetti avverte: “Zanzare pericolose fino a novembre”.
Il mese di settembre ha segnato un calo delle temperature in molte aree d’Italia, ma ciò non basta a ridurre il rischio legato al virus West Nile, che si sta rivelando più insidioso che mai. I dati parlano chiaro: nel 2025 sono già stati registrati 502 casi di infezione, un numero superiore a quello dei due anni precedenti.
A confermare l’allerta è anche l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui solo tra il 28 agosto e il 3 settembre 2025 si sono verificati 72 nuovi casi. La diffusione riguarda 63 province in 16 regioni italiane, tra cui Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio, Campania e Sicilia.

I numeri dell’infezione nel 2025
Nel dettaglio, i 502 casi registrati nel 2025 superano i 484 del 2024 e i 394 del 2023. La forma neuroinvasiva, la più grave, ha colpito numerosi pazienti, mentre i decessi confermati finora sono 33, con 14 vittime nel Lazio e 12 in Campania.
La situazione è aggravata dal fatto che la circolazione del virus non è ancora in calo, a differenza di quanto avveniva in passato con l’arrivo dell’autunno. Questo perché le zanzare Culex pipiens, principali vettori dell’infezione, sono ancora molto attive in molte zone del Paese.
L’allarme di Bassetti e i limiti nella prevenzione
L’infettivologo Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, ha lanciato un chiaro monito all’Adnkronos Salute, come riportato da gazzetta.it:
“Non credo che i casi diminuiranno, perché il periodo più insidioso è tra luglio e ottobre, ma le zanzare possono restare attive fino a novembre”.
A peggiorare la situazione ci pensano le piogge recenti: “Le recenti piogge potrebbero addirittura aggravare la situazione, creando nuovi ristagni d’acqua dove le zanzare si riproducono”.
Bassetti ha poi criticato le misure adottate fino ad ora: “Abbiamo affrontato il virus West Nile nel periodo sbagliato. I primi casi risalgono a fine luglio, ma la disinfestazione fatta ad agosto non si può vedere. Non è il modo corretto di fare prevenzione in un Paese civile”.